Esistere x sapere di esistere = non esistere

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Solo pochi minuti fa i miei occhi hanno smesso di essere pieni di lacrime silenziose per il finale di Leonida, il libro di Nada Malanima (si, la cantante) edito da Atlantide.

Mi ha ricordato tantissimo il libro di Goliarda Sapienza, tolta la parte più politica. Bellissimo, come L’Arte della Gioia. E di questo si parla nei due libri, di donne che vivono vite piene di avventure umane intensissime in un viaggio difficile, ma per il lettore affascinante, verso la scoperta dell’arte della gioia.

Il libro di Nada inizia lieve e diventa via via più intenso perché la protagonista inizia la sua vita staccandosi immediatamente dal mondo come una statua di marmo e solo dopo si riappropria della sua vita, dei sentimenti, poco a poco del passato e poi del suo presente.

E’ un libro circolare che inizia con una scena che poi viene ripresa nel penultimo capitolo e la circolarità, manco a dirlo, è guidata dalla morte, dai ricordi e da un piccolo cimitero in cui la protagonista torna per rivedere nei ricordi le facce di tutti quelli che hanno popolato la sua vita.

E’ un viaggio ben annunciato dalla citazione iniziale di Eliot:

Non smetteremo mai di esplorare. E alla fine

di tutto il nostro andare ritorneremo al punto

di partenza per conoscerlo per la prima volta.

E’ uno di quei libri che vorresti regalare a tutte le persone che sono importanti nella vita, che vorresti condividere con loro perché rimane, amplifica e forse scava nel cuore un piccolo solco, cosa che non molti libri, anche bellissimi, sanno fare.

Leonida tocca corde profonde ed è in grado di far risuonare in ogni lettore pezzi di ricordi e di sensazioni che ci fanno vivere le peripezie della protagonista Leonida come fossero nostre.

Il libro ha alcune pagine (pagina 58 sopra tutte) che sono impareggiabili, riflessioni di una donna affascinante che ha compiuto un percorso interiore e vissuto delle avventure incredibili con una tenacia che solo una volta viene meno. E i personaggi intorno non sono da meno, tratteggiati seppur in così poco spazio con una delicatezza incredibile.

Pagina

Mi è venuta voglia di rileggere L’Arte della Gioia che è intriso della storia del suo tempo ed è molto lungo, ma che ha un personaggio molto simile a Leonida. Uno di quei personaggi femminili che non si dimenticano, ma che rimangono quasi di famiglia.

Samara

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9 commenti Aggiungi il tuo

  1. Agata (e la tempesta) ha detto:

    L’hai preso! Ispirava anche a me. Non ne sbagliano una, i nostri librai. Potremmo proporlo al gruppo insieme a L’arte della gioia che non ho ancora letto.

    1. samara ha detto:

      A te piacerebbe tantissimo! 🙂

      1. Agata (e la tempesta) ha detto:

        Me lo puoi prestare? Ci sei lunedì sera?

      2. samara ha detto:

        Ci provo. Se riesco a venire te lo porto! Ciao

      3. Agata (e la tempesta) ha detto:

        Grazie 🙂

  2. Agata (e la tempesta) ha detto:

    L’ha ribloggato su LibriPensierie ha commentato:
    Samara ha letto per noi Leonida, il libro di Nada, consigliato dai librai dell’Arcadia.

  3. barbara ha detto:

    Anche a me è piaciuto molto Leonida, e ho molto apprezzato la presentazione di Samara . Io trovo nel personaggio una certa vicinanza alla protagonista di “Nessuno scompare davvero”. dove una molto meno forte, cade nell’apatia più completa che non le permette nemmeno di suicidarsi pur facendo una vita da morta, l’altra attraverso un lungo viaggio nel passato rnasce e si riappropria della vita

  4. fernanda gabrielli ha detto:

    perchè non lo inseriamo el nostro percorso 2016-2017?

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